Chiesa di Santa Maria ad Cryptas
La Chiesa di Santa Maria ad Cryptas rappresenta uno dei gioielli più preziosi dell'arte medievale abruzzese. Situata ai piedi del borgo di Fossa, questa piccola chiesa duecentesca custodisce un tesoro artistico straordinario: un ciclo di affreschi del XIII secolo di eccezionale qualità e conservazione.
Per informazioni per apertura nei giorni feriali e festivi della Chiesa, inviare mail almeno 72 ore prima a protocollo@comune.fossa.aq.it
La Chiesa di Santa Maria ad Cryptas sorge nella frazione Le Chiuse, conosciuta in dialetto locale come "Pej la Madonna" (ai piedi della Madonna), denominazione che sottolinea lo stretto legame tra l'edificio sacro e la comunità locale. La costruzione della chiesa risale al XIII secolo, periodo di grande fioritura artistica e spirituale per l'Abruzzo medievale, quando la regione si trovava al crocevia di importanti influenze culturali e artistiche.
La particolare denominazione "ad Cryptas" fa riferimento alla conformazione geologica del territorio, caratterizzato da grotte naturali e cavità carsiche tipiche dell'altopiano aquilano. Questo elemento geografico non solo ha influenzato la scelta del sito per l'edificazione della chiesa, ma ha anche contribuito a creare quell'atmosfera di raccoglimento e spiritualità che ancora oggi caratterizza il luogo sacro.
L'edificio presenta le caratteristiche tipiche dell'architettura romanica abruzzese del Duecento, con una struttura semplice ma solenne che riflette i canoni estetici e funzionali dell'epoca. La chiesa si sviluppa secondo uno schema basilicale a navata unica, terminante in un'abside semicircolare dove si concentra la decorazione pittorica più significativa.
Il vero tesoro della Chiesa di Santa Maria ad Cryptas risiede nel suo straordinario ciclo di affreschi del XIII secolo, considerato uno dei più importanti e meglio conservati dell'intero Abruzzo medievale. Questi dipinti murali rappresentano un documento artistico di valore inestimabile per comprendere l'evoluzione della pittura italiana nel periodo di transizione tra l'arte bizantina e le nuove correnti che avrebbero portato al Rinascimento.
Gli affreschi si concentrano principalmente nell'abside e nelle pareti laterali della navata, creando un programma iconografico complesso e articolato. Le scene rappresentate spaziano dalla vita di Cristo agli episodi mariani, dai santi locali alle figure apocalittiche, secondo un programma teologico che riflette la cultura religiosa dell'epoca e la particolare devozione della comunità fossolana.
La tecnica pittorica rivela la mano di maestranze esperte, probabilmente legate alle correnti artistiche che attraversavano l'Abruzzo del Duecento. I colori, ancora vivaci dopo otto secoli, testimoniano l'utilizzo di pigmenti di alta qualità e di tecniche conservative che hanno permesso la straordinaria preservazione dell'opera. Le figure umane mostrano un'evoluzione stilistica significativa rispetto alla rigidità bizantina, con una maggiore naturalezza nell'espressione dei volti e nella gestualità.